Tra i musei meno pubblicizzati dalle guide turistiche, ma molto frequentato dai newyorkesi per le validissime mostre temporanee ospitate, la Morgan Library è certamente un tesoro nascosto tra i grattacieli di New York. Se è la vostra prima visita alla Grande Mela e il tempo a disposizione non è molto, sicuramente non avrete incluso questo museo nel vostro planning, per fare posto ai classiconi della città. Ma appena vi capita l’occasione giusta, non esitate a prenotare la vostra visita e ad inserirlo nel vostro itinerario (i nostri li trovate qui).
Si tratta della collezione privata di John Pierpont Morgan, banchiere annoverato tra gli uomini più ricchi degli Stati Uniti all’epoca, composta da libri antichi, manoscritti e opere d’arte. Nel 1902 l’edificio che si trova lungo la Madison Avenue tra la 36 e la 37esima strada prese forma con le sue tre stanze principali: lo studio, la Biblioteca e l’ufficio della bibliotecaria, tutto in rigoroso stile “American Renaissance”.
La sala studio, utilizzata per gli incontri con uomini d’affari, ma anche con intellettuali del tempo, è di grande impatto visivo, grazie al rosso accesso della tappezzeria; nel lato sinistro della sala si scorge una saletta nascosta, dove allora erano conservate le opere di maggior valore con un occhio di riguardo. Anche oggi conserva i pezzi di maggior valore ed è pertanto chiusa al passaggio.
La biblioteca è di fatto la sala più gettonata dai visitatori, nonchè la più affollata, con tanto di camino e arazzi. Sulla sinistra, subito dopo la porta, è collocato il manoscritto de A Christmas Carrol di Dickens del 1843.
Al piano terra, varcato l’ingresso, si trova la sala caffè e tavola calda, con un angolo dedicato all’intrattenimento musicale; la vista sul cortile data dalle ampie vetrate è stata studiata per illuminare quanto più possibile con luce naturale l’interno dell’edificio. Questo snodo centrale, così come lo stato attuale dell’intero edificio è frutto del progetto tutto italiano di Renzo Piano, realizzato tra il 2003 ed il 2006. Il progetto ha unificato i tre nuclei originari: la Morgan Library progettata da McKim, l’Annex building, e la casa della famiglia Morgan, risalente alla metà dell’Ottocento. Oltre a questo, il rinnovamento ha previsto un auditorium e ben 4 sale da destinare alle mostre temporanee. Oggi al piano rialzato si trova anche un gift shop / libreria, molto carino e rifornito.
Dopo la morte del fondatore, precisamente nel 1924 parte della collezione fu venduta (per volere dello stesso Morgan) al Met.
I pezzi custoditi in questa biblioteca sono unici: dai disegni italiani (sono circa tre mila) con opere di Leonardo Da Vinci, Michelangelo e Raffaello, a quelli di altri artisti internazionali quali Blake, Turner, Constable e Burne-Jones, Rembrandt, Del acroix, Degas, Van Gogh, Cézanne, Matisse e Picas so, sino ai disegni di Antoine de Saint-Exupeéry per il Piccolo Principe.
La collezione di manoscritti è altrettanto ampia: ben tre copie della Bibbia di Gutenberg, il manoscritto del Canto di Natale di Charles Dickens di cui sopra, le lettere e i diari di autori quali Jane Austen, Charlotte Brontë, Lord Byron, John Keats, Abraham Lincoln e John Steinbeck.
Segue la collezione di spartiti musicali originali di Chopin, Verdi, Debussy, Mozart, Schubert e Richard Strauss, oltre a due lettere giovanili attribuite ad un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart.
Insomma ce n’è per tutti i gusti e la cosa stupefacente è come possano essere concentrati in una collezione privata così tanti tesori riconosciuti a livello mondiale.
Informazioni pratiche:
Il biglietto di ingresso costa 22$ (prezzo alla data di gennaio 2022).
Gli orari di apertura sono consultabili qui. Il venerdì dalle ore 17 l’ingresso è gratis; va comunque prenotato anche l’ingresso gratuito, disponibile una settimana prima sul calendario del sito.
Fino a quando la situazione epidemiologica non consentirà di fare diversamente, gli accessi sono contingentati, quindi la prenotazione online è caldamente consigliata.
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Ho scoperto l’esistenza di questa biblioteca leggendo il libro ” la bibliotecaria di New York “, al termine del quale si rivela essere una storia vera.
È bello sapere che questa biblioteca esiste davvero ed è visitabile!
Ciao Annamaria. Certo che esiste… e vale davvero la pena visitarla! Grazie del commento 🙂