Singapore è sicuramente una delle città più variegate che abbiamo visitato, un mondo a parte del continente asiatico, formato da 59 isolotti ed un numero indefinito di etnie. Quello che più impressiona di questa città è l’ordine, la pulizia e il rigore che regna sovrano tra le sue strade, anche se vive ed affollate. Questa città/stato, la cui architettura è comunque piuttosto recente, è cresciuta molto rapidamente e viene annoverata tra i “dragoni dell’economia asiatica“, tanto è vero che costituisce il secondo mercato borsistico dell’Asia Orientale. Abbiamo dedicato alla visita della città 4 giorni, cercando di sfruttare al meglio il tempo di giornate molto afose nel mese di agosto: il clima in questo paese è di tipo equatoriale e non c’è una vera stagione ideale per visitarlo. Il periodo più afoso è quello che va da marzo a giugno, mentre è completamente assente la stagione “secca”.

Atterriamo al nuovissimo e super tecnologico aeroporto Changi, recentemente ampliato con ambienti e servizi all’avanguardia: dalla riproduzione di giardini naturali al suo interno, alla presenza di piscina e cinema h24 per i viaggiatori; la famosa fontana Jewel situata tra il terminal 1 e il terminal 3 merita una visita a sè, se i tempi di attesa del vostro volo ve lo consentono. In caso di scalo di almeno 5,30 ore potete prenotare un tour gratuito di 2 ore e mezza nel centro città, perfettamente organizzato a bordo di un bus messo a disposizione, che vi garantirà allo stesso tempo una visita “mordi e fuggi” della città, senza il rischio di perdere il vostro volo! Il collegamento di Changi al centro città è, di nuovo ci tocca dirlo, molto semplice e puntuale: dalla fermata Expo dell’efficientissima metropolitana, linea blu Downtown MRT line (alla quale accedere direttamente dal vostro terminal di arrivo, oppure tramite navetta gratuita), sarete condotti fino a downtown senza cambiare treno neppure una volta.

A tal proposito parliamo della zona dove trovare l’alloggio: ovviamente gli hotel sulla baia sono costosissimi, non soltanto il famoso Marina Bay Sands, ma anche quelli circostanti, proprio per la posizione centralissima e la vista panoramica. Un’ottima soluzione è scegliere l’alloggio in una zona meno centrale, ma che sia servita dalla linea blu della metropolitana che abbiamo citato sopra, in modo tale da raggiungere Downtown e Bayfront in tutta comodità: il nostro hotel ad esempio si trovava proprio di fronte alla fermata Bencoolen, nell’omonima via.

Capitolo a parte deve essere dedicato al Marina Bay Sands, uno dei simboli di questa città: situato nel cuore della baia, le sue tre torri e la piscina situata al 57mo piano dominano tutta la città. I costi sono piuttosto alti, ma la prenotazione di una notte qui è l’unico modo per poter accedere alla famosissima infinity pool che si trova in cima alla struttura.

La visita della città inizia per noi percorrendo la via dello shopping, la Orchard Road: costruita emulando la più nota Fifth Avenue statunitense, questa strada accoglie i punti vendita dei marchi più prestigiosi e il maggior numero di centri commerciali che si possa immaginare in un centro città. La passeggiata può durare diverse ore, dal momento che questa strada è molto lunga e nei suoi malls c’è davvero da perdersi. Lasciata la via dello shopping ci dirigiamo verso Chinatown, scendendo sempre sulla linea blu all’omonima fermata. Un’ intricata rete di strade e viuzze invase da negozietti di souvenirs, prodotti tipici e cibo asiatici vi accoglierà una volta scesi dalla metro: bancarelle di ogni genere e specie si affiancano a botteghe di antiquariato asiatico pregiato, impossibile non fermarsi a curiosare.

Sbucando sulla South Bridge Road invece avrete la possibilità di visitare tantissimi luoghi di culto, tra i quali segnaliamo il Buddha Tooth Relic Temple e lo Sri Marianman Temple. Il primo molto recente, completato nel 2007, ha 4 piani e custodisce la reliquia del dente di Buddha Shakyamuni; ricordatevi di coprire spalle e gambe per potervi accedere. Il secondo invece è il più antico tempio Hindu di tutta Singapore; in questo caso toglietevi le scarpe ed entrate in religioso silenzio. Per quanto riguarda il cibo, se vi piace la cucina asiatica avrete l’imbarazzo della scelta nel Chinatown Food Complex Centre, uno dei tanti Hawkers presenti in città: si tratta di aree simili a mercati, con tavoli dove potersi sedere e scegliere tra i vari piatti, proposti da venditori diversi. Uno degli Hawkers che segnaliamo, in zona Downtown, è il Lau Pa Sat.

Il quartiere di Clarke Quay è invece il posto migliore della città dove poter fare aperitivi e cene con la sua miriade di localini sul fiume: i coloratissimi bar e ristoranti hanno delle vere e proprie terrazze affacciate sul fiume, molto caratteristiche. Da qui partono anche i battelli per le mini-crociere di durata variabile che costeggiano tutta la città. La nota dolente di Clarke Quay è data dai prezzi dei ristoranti, piuttosto elevati, ma Singapore è tutto fuorchè una città economica, quindi è da mettere in conto.

La zona del Bayfront è quella più ricca di attrazioni turistiche ed anche quella che richiede più tempo per la visita: qui sono collocati tutti i simboli della città, dal Merlion, la statua metà leone e metà pesce datata 1972, al Marina Bay Sands, di cui fa parte anche  l’ArtScience Museum, con la sua riconoscibilissima forma. Più che per i contenuti ad alta interattività e per la caratteristica disposizione di una galleria per ogni petalo del fiore infatti, questo museo inaugurato nel 2011 è famoso per la sua forma del fiore di loto e per il suo colore bianco. Il Marina Bay Sands non è soltanto un hotel, ma una vera e propria città nella città: di esso fanno parte, oltre al museo suddetto, anche una immensa galleria/mall, due teatri, diversi centri congressi, il terzo casinò più grande al mondo, una pista di pattinaggio e svariati ristoranti.

Dal Marina Bay, attraversando l‘Helix Bridge (un ponte pedonale panoramico), si possono poi raggiungere i giardini Gardens By the Bay, un vastissimo parco che occupa più di 100 ettari di superficie, suddiviso in tre parti: Bay South Garden, Bay East Garden e Bay Central Garden. Quest’area della città fa parte del progetto del governo singaporeano di aumentare le superfici verdi e migliorare la qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Le attrazioni principali del complesso sono in primis le due serre: la Flower Dome, che riproduce un clima mite e ospita piante e fiori mediterranei di ogni genere e specie; e la Cloud Forest, che invece riproduce il clima della foresta pluviale tropicale, con tanto di cascate artificiali e una flora di varia rarità. Il biglietto per entrare in entrambe le serre costa 28$ SIN e sono garantiti tutti gli accessi desiderati nel corso degli orari di apertura giornalieri.

Arriviamo al pezzo forte dei giardini, la Supertrees Groove: una vera e propria foresta di alberi artificiali di acciaio e cemento, ricoperti da circa 200 specie di piante, tra cui si nascondono i pannelli fotovoltaici utilizzati per illuminarli. Dall’ora del tramonto lo spettacolo di luci dei superalberi ci ha lasciati per un bel po’ di tempo con il naso all’insu’. Si può scegliere se assistere allo spettacolo da terra o dalla passerella elevata Skyview che li costeggia: consigliamo la prima soluzione, per prima cosa perchè intorno agli alberi ci sono diversi parchetti dove sdraiarsi e aspettare l’inizio; in secondo luogo perchè qui l’ingresso è gratuito, mentre l’accesso alla passerella costa 8 $ SIN.

I Gardens by the Bay non sono l’unica isola verde della città: per chi fosse interessato ,ci sono anche i Singapore Botanic Gardens, nella zona nord della città, con ingresso gratuito, ma che noi per ragioni di tempo non abbiamo potuto visitare. Al suo interno si trova il Giardino nazionale delle Orchidee, che è l’attrazione principale e permette di vedere più di 1000 specie diverse di orchidee. In tema di record la baia vanta anche la ruota panoramica più alta del continente asiatico (165 m), la Singapore Flyer, che consigliamo di prendere alla sera, per ammirare le mille luci cittadine; un giro dura 30 minuti e costa 33 $ SIN, le capsule hanno una capienza di 28 persone, ma se si sceglie addirittura di cenare a bordo, l’utilizzo diventa esclusivo, con maggiorazione ovviamente!

Segnaliamo infine l’isola di Sentosa, che abbiamo scelto di non visitare, per chi fosse interessato ai parchi divertimento per bambini e non; raggiungibile sia con la metro che con la monorotaia Sentosa Express, questa è la destinazione indicata se avete al seguito i più piccoli, che potranno divertirsi in un parco acquatico, faunistico o agli Universal Studios. A Sentosa si trovano anche spiagge, con mare più o meno cristallino, dove potersi rilassare dopo le lunghe camminate cittadine.

I nostri consigli:

– per un soggiorno di almeno tre giorni consigliamo di fare la metro card ricaricabile, che vi consentirà di recuperare il costo della tessera in base al numero di utilizzi. Una cosa da sapere è che le tratte in metro sono calcolate il base alla distanza e non a tariffa fissa: per la corsa singola alla macchinetta automatica, dovrete inserire la fermata della vostra destinazione e vi apparirà il prezzo. A fianco delle macchinette c’è quasi ovunque del personale pronto ad aiutarvi.

– per risparmiare un po’ nel vitto, magari per pause pranzo veloci, o colazioni non troppo costose vi consigliamo queste due catene: Food republic e BreadTalk. La prima adatta a pasti dalla colazione alla cena, con cucina asiatica e non; la seconda molto simile ad una bakery.

– camminate sempre con crema solare e bottigliette d’acqua alla mano: il clima afoso di Singapore non perdona!

– per gli appassionati di architettura: se, come ai sottoscritti, vi venisse voglia di vedere da vicino il famoso complesso residenziale Interlace Condo, sappiate che l’accesso è riservato ai soli condomini e la visita al fuori dei cancelli vi permetterà una vista solo parziale delle strutture. La zona è piuttosto periferica e raggiungibile solo con un autobus locale; avendolo provato sulla nostra pelle, sconsigliamo la visita.

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