La terza città della Spagna per grandezza ed importanza, perfetta per una fuga nel fine settimana in qualsiasi stagione dell’anno: eh si, Valencia ci è proprio piaciuta! Iniziamo col dire che, essendo amanti delle passeggiate e preferendo sempre esplorare le città all’aria aperta, piuttosto che con la metro o con i mezzi pubblici, a Valencia abbiamo trovato quello che fa per noi: aree pedonali, ma soprattutto piste ciclabili, che attraversano tutta la città in un percorso di ben 120 km! I noleggi biciclette sono sparsi più o meno ovunque; molti hotel mettono le bici a disposizione degli ospiti ed il gioco è fatto. 

Siamo partiti dal centro città, dove sono concentrate le maggiori attrazioni storiche, architettoniche e commerciali di Valencia. Plaza de Ayuntamento è il punto di ritrovo della città, tutto ruota attorno a questa piazza vivace: a cominciare dalla Estacion del Norte, con le sue decorazioni di foglie verdi e arance; passando per il Municipio e per finire con il Museo della Ceramica, che celebra una delle attività principali della città. 

Ma il luogo più visitato della città è certamente La Catedral, che pare custodire il Santo Graal (scriviamo pare perché diverse sono le teorie a riguardo), il vaso di agata del I secolo a.C., custodito nella teca della cappella del Santo Caliz, subito a destra dell’ingresso. La leggenda narra che San Pietro lo portò a Roma, ma che passando di mano in mano tra i vari papi, venne affidato ad un soldato spagnolo perché lo custodisse. Non si capisce bene come e dove questa custodia venne effettuata, ma tra i vari passaggi, furti e coincidenze finì proprio a Valencia…

La Chiesa di San Nicola da Bari, detta anche la Cappella Sistina Valenciana, è un’altra tappa imperdibile della città. Molto utile l’audioguida per comprendere le raffigurazioni pittoriche, la visita è piuttosto veloce, ma ne vale davvero la pena. 

La Lonja de la Seda è la seconda attrazione della città Vecchia per importanza: un edificio del XV secolo destinato agli scambi commerciali, diventato Patrimonio dell’Unesco: la sala delle contrattazioni è certamente l’area più visitata e fotografata, ma attenzione: evitate la visita nelle ore centrali della giornata, decisamente troppo affollate!

Approfittate per visitare il Mercado Central nella pausa pranzo: oltre a trovare prodotti freschi, ad ottimi prezzi, le bancarelle offrono uno spettacolo per gli allestimenti colorati, fantasiosi, quasi artistici! Ricordatevi che chiude alle 15 e che alla domenica è chiuso. Se la formula dei mercati vi piace, vi consigliamo per l’aperitivo o per cena di visitare quello di Colòn, che un tempo era un vero mercato, oggi è un agglomerato di tapas bar al coperto, davvero molto carino.

La seconda piazza di riferimento della città è la PIaca de la Virgen, con la sua bellissima fontana: la Basilica de Los martires y desamparados è la prima in ordine di importanza per la comunità cristiana. Consigliamo di visitarla per osservare la particolare posizione della statua della vergine degli Abbandonati, che pare protesa verso i visitatori, come ad accoglierli.

Il quartiere più antico di Valencia si trova invece nella parte nord-ovest della città, è meno battuto dai turisti, ma pieno di vicoletti interessanti: il Barrio del Carmen. Anche se non avete in programma la visita di questa zona della città, passateci: la Torres de Quart e la Torres de Serranos valgono davvero la pedalata per raggiungerli! Entrambe, oltre ad offrire una vista panoramica su Valencia, sono quel che resta delle antiche mura cittadine, testimonianza dell’architettura militare di un tempo. Le vie del Barrio sono ormai conosciute anche per i numerosi murales che le colorano, altro motivo per cui vi consigliamo di passarci.

La Città delle Arti e della Scienza non ha bisogno di grosse presentazioni: forse l’area più fotogenica e fotografata di tutta Valencia, il suo bigliettino da visita nel mondo. L’area è molto vasta, costeggiata da parchi e dal verde cittadino che per quanto ci riguarda apprezziamo sempre moltissimo nelle grandi città. Ci si arriva con le solite ciclabili, si parcheggiano le biciclette nelle numerose rastrelliere e si gira a piedi: gli edifici principali sono il Palazzo delle Arti, l’Emisferico, il Museo della Scienza e l’Oceanografico, il più grande acquario d’Europa. Ci si può ovviamente arrivare anche con la metro, ma dell’organizzazione di questa visita parleremo in un articolo a parte.

Per esplorare questa area cittadina, facilmente riconoscibile grazie all’impronta inconfondibile di Calatrava, occorre una giornata piena: le attrazioni sono molte, esistono biglietti singoli o combinati per accedere ai vari edifici, ma non ci sono momenti morti tra le varie visite. L’Umbracle e il parco che costeggia tutta l’area sono piacevolissimi, insomma non vi annoierete; particolarmente indicato per le famiglie con bambini. Il nostro consiglio è di fermarvi fino all’ora del tramonto, per cogliere al meglio i riflessi e le armonie delle linee degli edifici. Gli appassionati di fotografia ringrazieranno…

Se la giornata alla Città della Scienza è stata ben sfruttata per cena ci sono diverse opzioni: rientrare verso il centro città e scegliere uno dei tantissimi locali di Russafa per le tapas, oppure spingervi oltre fino alla spiaggia di Las Arenas Beach e al quartiere del porto. Il Passo Maritimo (Lungomare) che costeggia la spiaggia è pieno di negozietti e ristoranti tipici, dove degustare la famosa paella o del pesce fresco è d’obbligo. Noi abbiamo assaggiato una paella de pescado alla Pepica, uno dei tanti localini sulla passeggiata: approvata!

Da sapere: abbiamo sempre pensato che l’autentica paella Valenciana fosse quella mista, con verdure, carne e frutti di mare. Tutti i valenciani con cui abbiamo parlato ci hanno spiegato che non è così: la paella mista, che in Spagna (e non solo) spopola, non è la vera paella Valenciana, ma soltanto un’invenzione per accontentare un po’ tutti. A Valencia servono due tipi di paella tipica: quella di “pescado”, quindi solo pesce e “la valenciana“, che è fatta con verdure e due tipi di carne, coniglio e pollo, talvolta arricchita con lumache. In ogni caso se la ordinate, siate pazienti, la preparazione richiede del tempo.

Se volete assaggiare qualcosa di tipico valenciano, oltre alla paella, vi consigliamo un bicchiere di “orchata” alla Antica Orchataria de Santa Catalina, abbinata ad una pastel o dei churros. 

Volutamente in chiusura: se avete già letto qualcuno dei nostri articoli sapete già come la pensiamo a riguardo. Anche Valencia, come la gran parte delle maggiori città spagnole, ha la sua Plaza de Toros. Si trova proprio accanto alla stazione centrale dei treni, che abbiamo citato in apertura.

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