E’ la più grande distesa di sale al mondo, coi suoi 11.000 km quadrati di estensione e un paesaggio lunare difficilmente reperibile altrove: stiamo parlando del Salar de Uyuni, in Bolivia.

Da sempre questo deserto di sale è stato oggetto del desiderio per due viaggiatori incalliti come noi, ma fin da subito abbiamo capito che organizzare tutto non sarebbe stata una passeggiata! Certo, non impossibile. In prima battuta perché la base si trova in una posizione piuttosto scomoda da raggiungere: distante almeno 7 ore da La Paz (Bolivia), 8 ore da Iquique (Cile) e 6 da Calama (Cile). Insomma, ovunque sia il vostro punto di partenza, Uyuni non è comodissima. Trattandosi di zona desertica abbastanza remota, la visita in autonomia del Salar, noleggiando un’auto privata, è fortemente sconsigliata: per prima cosa perché guidare in un luogo così privo di riferimenti è davvero impossibile (navigatori ko e nessuna, ripetiamo, nessuna indicazione!), in secondo luogo perché alcune zone sono raggiungibili soltanto con una guida e da operatori specializzati. A loro è necessario rivolgersi per organizzare al meglio questa escursione unica nel suo genere.

Quanti giorni? per esplorare il Salar de Uyuni sono necessari almeno tre giorni completi, massimo cinque. Noi abbiamo scelto la prima opzione, poiché questa era una tappa aggiunta al nostro viaggio in Perù e la durata di tutto il tour non ci avrebbe concesso altro. 

A chi rivolgersi: consigliamo per prima cosa di rivolgersi a compagnie locali, piuttosto che a tour operator che comunque si appoggiano a loro e che potrebbero esporre un sovraprezzo. Noi abbiamo scelto Uyuni Expeditions, una compagnia seria e che ci ha davvero soddisfatti. Sul loro sito trovate le varie tipologie offerte e tutte le tappe giorno per giorno. Le difficoltà e i percorsi e tortuosi dei vari tour richiedono una conoscenza perfetta del territorio, considerando che ci troviamo a 3600 metri di altitudine media e che per tre quarti del percorso non c’è nulla di lontanamente paragonabile alle nostre cittadine civilizzate! 

Le formule: le opzioni che si trovano in rete, affidandosi a tour operator e organizzatori specializzati sono molteplici. Dai van con 10/12 posti per i gruppi numerosi, ai tour in 4x4 privati, nettamente più confortevoli, ma anche più costosi. Noi abbiamo scelto una via di mezzo, che non sacrificasse un minimo di confort, né in modo sproporzionato il budget, scegliendo l’escursione semi-privata. Questo significa essere abbinati ad un’altra coppia (massimo 5 persone per jeep) per dividere il costo del noleggio con autista-guida. Ogni formula poi, permette di scegliere le sistemazioni a diversi livelli di confort: dall’ostello o camerata condivisa, all’hotel più lussuoso con bagno privato. Non soffermatevi sul termine lussuoso, tra poco capirete il perché…. La nostra formula includeva un hotel molto bello e confortevole, interamente costruito in sale come tanti nella zona, per la prima notte (Luna Salada Hotel, 3600 mt) ed un hotel, l’unico disponibile nel raggio di infiniti km, a 4600 mt di altitudine ai piedi del vulcano Tunupa (Tayka del Desierto, Ojo de Perdiz). Questa seconda sistemazione vi svelerà il perché del nostro sarcasmo sull’idea di lusso e confort: niente luce ed elettricità dalle 21 alle 6 del mattino, niente riscaldamento nella stessa fascia oraria (e poca roba anche nelle precedenti), wifi neanche a parlarne, ma un sacco di bombole di ossigeno per il mal d’altitudine nella reception….insomma, davvero l’essenziale! Nelle immagini l’Hotel Luna Salada, interamente in sale e dotato di ogni confort, e, nella seconda, l’Esperienza della vita!

I costi: un tour al Salar de Uyuni costa dai 200$ in su per persona, fino ad arrivare ad 800/900$ nelle formule più esclusive, a seconda delle scelte tra tutte le variabili che vi abbiamo illustrato. A questo c’è da aggiungere le mance e qualche pasto, a meno che le vostre opzioni non prevedano anche le cene. Negli hotel isolati ad esempio, questa scelta è obbligata: non è possibile, salvo che non facciate base nel centro di Uyuni, uscire per mangiare al ristorante, perché fuori c’è appunto il deserto! Non costa poco insomma. Per questo consigliamo di calibrare bene la scelta tra ciò che vi interessa: un tour con base ad Uyuni sarà sicuramente più conveniente, ma sacrificherete parte del percorso per le tratte andata e ritorno di mattina e sera. Considerate che per gli autisti il lavoro è tutt’altro che facile e, al buio, diventa ancora più improbabile guidare (no lampioni, no segnaletica ecc…).

Le tappe da inserire nel tour da scegliere. Un tour base che si rispetti dovrebbe prevedere almeno queste 4 cose:

  • uno stop per le foto sceme, in cui per illusione ottica venite inghiottiti da un dinosauro (eheheh)….no, stiamo scherzando, quelle le farete comunque! In realtà l’esperienza imperdibile è un tramonto al Salar, per vedere il sole sparire all’orizzonte molto lentamente;
  • la visita di Incahuasi, l’isolotto centrale dai mille cactus giganti;
  • la visita di almeno una laguna colorata, tra le tante al confine cileno. Meglio se più di una!
  • la visita al Train Cimitery (cimitero dei treni), vecchio rottamaio nel bel mezzo del deserto.

Le lagune colorate sono davvero meravigliose: la Laguna Blanca, Laguna Verde, Colorada e i geyser tra una e l’altra ci sono rimaste impresse nella memoria. I fenicotteri, così a loro agio in posa davanti a noi, sembravano quasi dipinti. Tra una tappa e l’altra qualche fabbrica di sale e di artigianato in alpaca sarà certamente inserita nel vostro tour. 

Quando andare: non esiste un periodo ideale per visitare il Salar de Uyuni. Ma anche qui, sarete messi di fronte ad una durissima scelta. Se quello che volete vedere è una distesa di sale solida che sembra sgretolarsi davanti ai vostri occhi, allora prenotate da aprile a ottobre. Noi lo abbiamo visto così nel mese di agosto. Se invece preferite la versione “a specchio”, ovvero una distesa di acqua in cui riflettervi e perdervi, dovete prenotare durante l’estate australe, cioè da novembre a marzo, stagione delle piogge. 

Cosa portare: vestitevi a strati, a seconda della stagione. Abbigliamento tecnico per i repentini cambi di temperature è necessario. Ma non dimenticate assolutamente gli occhiali da sole, altrimenti la vacanza è finita! Scarpe da trekking, meglio se impermeabili, obbligatorie. Borracce termiche e barrette energetiche sempre a portata di mano. Se soffrite l’altitudine portatevi farmaci e quanto necessario, anche se le guide sono sempre ben attrezzate per ogni evenienza, dalle foglie di coca da masticare alle bombole di ossigeno per i casi più complicati. 

Consigli pratici: non c’è sim che tenga, il segnale è debole quasi ovunque…il vostro datore di lavoro finalmente non vi potrà raggiungere! Portate con voi contanti: a Uyuni qualche Atm ci pare di averlo visto, altrove no. Anche i villaggi che incontrerete o i piccoli artigiani accettano quasi esclusivamente cash. 

La nostra guida: per sempre porteremo nel cuore i giorni passati con Efrain, un ragazzo boliviano di 43 anni, con gli occhi che ne raccontavano molti di più. Un gran lavoratore e conoscitore della zona, dei segreti del posto, che ci ha fatto cogliere dettagli importanti, quelli che fanno la differenza in una vacanza insomma! Ma anche una buona forchetta, che ci ha offerto un pranzo cucinato da sua moglie, la “schiscetta” più indimenticabile della nostra vita, nel bel mezzo del deserto di sale. Chissà, magari sarete fortunati e sarà lui a portarvi a scoprire le meraviglie di Uyuni.

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