Si tratta del secondo paese del mondo per dimensione, ma anche per varietà di paesaggi e sapori; le affollate città metropolitane si mischiano perfettamente alle infinite strade deserte dove è difficile persino trovare un distributore per fare rifornimento: in questo articolo vi porto con me in Canada, o in quella piccola parte orientale del paese che mi è stato possibile visitare. Parto dicendo che un on the road canadese è facilmente organizzabile sia ad est che ad ovest: vi occorrerà l’ETA se arrivate direttamente per via aerea (sito ufficiale https://www.canada.ca/en/immigration-refugees-citizenship/services/visit-canada/eta/apply-it.html), oppure l’Esta se arrivate dagli Stati Uniti, con conseguente passaggio della frontiera Canadese.

Il giro che ho fatto è molto semplice e, ahimè, tralascia molte delle tappe che avrei voluto includere; come sempre il tempo per viaggiare è limitato e bisogna fare delle scelte, spero di potervi dare qualche spunto, da adattare magari ad un percorso ideato da voi che preveda le deviazioni che più vi interessano.

Sono partito da Toronto, città incredibilmente variegata per cultura, architettura, lingue e sapori. Questa metropoli fin dal primo impatto mi ha impressionato per la sua complessità. Per prima cosa dimenticatevi di girare per la città con un’auto, perchè troppo caotica e trafficata; preferite i mezzi pubblici, la TTC in primis e, appena potete, camminate! Salite sulla CN Tower, costruita negli anni 70, da dove godrete della vista di tutta la città e del territorio circostante, ma prenotate l’ingresso in anticipo, perchè le code sono chilometriche. Una volta scesi è d’obbligo una passeggiata nel quartiere Harbourfront, che costeggia il lago Ontario e che vi permetterà di prendere un battello per le Toronto Islands. Da qui potrete godere di una vista pazzesca dello skyline di Toronto, rilassarvi nei giardini e nei parchi o prendere il sole sulle spiaggette attrezzate di sdraio sulla costa;  potrete trovare chioschi, ristori, centri per praticare sport e divertimenti per i bambini, insomma un mondo a parte rispetto al caos metropolitanto. Per raggiungerle vi basterà prendere un traghetto dal Ferry Terminal sulla Queen’s Quay: attenzione agli orari variabili per il ritorno in città!  Da appassionato di sport non potevo omettere una visitina all’Air Canada Centre (oggi Scotiabank Arena) e al Rogers Centre. Perfetta per l’ora di pranzo è la tappa a St Lawrence Market di Old York, dove vengono vendute le specialità locali, anche da consumare in loco. Consiglio vivamente anche un giro al quartiere delle distillerie (Distillery District) dove i vecchi magazzini dell’800 accolgono gallerie d’arte, gift shops, caffetterie e ristorantini alla moda. Una visita all’unico castello della città Casa Loma e alla Church of Holy Trinity hanno chiuso la mia permanenza in questa città, prima di rimettermi in marcia verso Montreal.

Toronto skyline

CN Tower

Vista dalla CN Tower

Montreal dista circa sei ore d’auto da Toronto ed è per questo che mi sono concesso una sosta intermedia sempre sulla HWY 401 alle “mille isole” del Gananoque. Le Thousand islands sono un agglomerato di piccole isolette frastagliate (circa 1800) sul fiume San Lorenzo, dove poter fare un’escursione tra le lussuose case di villeggiatura canadesi e le distese fiorite sull’acqua. Nei pomeriggi estivi l’atmosfera è piacevolissima e merita una sosta.

Una volta raggiunta Montreal mi sono dimenticato nuovamente di avere un’auto a noleggio: questa città vanta delle piste ciclabili e un bike sharing veramente ottimi. Proprio grazie alla disponibilità di biciclette Montreal offre la possibilità di “vedere tantissimo in poco tempo”. Visitate Place d’Armes e la basilica di Notre Dame, passeggiando tra le viuzze del centro, recupero la mia bicicletta e mi dirigo verso il Mont Royal: la scalata in bici e a piedi è faticosa, ma ne vale la pena una volta raggiunto il punto panoramico Kondiaronk, che domina tutta la città. Una capatina a Little Italy e a Mile End è consigliatissima. Il tempo a mia disposizione mi ha permesso di raggiungere il circuito Gilles Villeneuve, famosa pista della formula uno, dove potrete girare con la vostra bici (simulando una gara eheheheh!) oppure coi pattini a rotelle: esperienza unica per gli appassionati di automobilismo. Di ritorno dal circuito è perfetta la sosta al Atwater Market, distante una quindicina di minuti pedalando, dove potrete trovare tutto quello che volete per un sano pranzo al sacco o picnic, a prezzi regionevoli e contenuti. Frutta fresca, formaggi e pane appena sfornato vi convinceranno a trattenervi.

Notre Dame

Biosphere Environment Museum

Il circuito di Gilles Villeneuve

Prima di raggiungere l’ultima città in lista, ho inserito nel mio giro una tappa al Parc National du La Mauricie, perchè mi piace affiancare il contatto con la natura alle visite metropolitane e il Canada si presta molto bene a questo. Tenete però presente che, se siete appassionati di visite cittadine, da Montreal avete come alternativa anche la deviazione a Ottawa, cosa che personalmente ho dovuto depennare dalla lista per riuscire a portare a compimento il mio itinerario.

 Il  Parc National du La Mauricie   ha un costo di ingresso giornaliero di 7,80 dollari canadesi e si estende tra le colline di Laurentides e la valle Saint Laurent. In questo parco oltre a poter incontrare sul vostro cammino alci e orsi, potrete ammirare le immense distese di alberi pagaiando in uno dei tantissimi laghetti che troverete all’interno. Se vi muovete in anticipo potrete facilmente prenotare un bungalow/tenda all’interno del parco dove pernottare, oppure una delle poche camere dei lodges interni. Diversamente, vi sono numerosi alberghi appena all’esterno del parco, ma vicinissimi ai due ingressi principali ( Jean des Piles e Saint Mathieu) anche abbastanza economici (ottimo l’Hotel Marineau Shawinigan come rapporto qualità/prezzo). Ultima annotazione: nel parco non ci sono ristoranti, per cui munitevi di acqua e cibo per il tempo della vostra permanenza.

Da qui mi sono mosso verso l’ultima delle città canadesi in lista, Quebec City, quella che mi ha affascinato di più: il centro storico diventato patrimonio dell’Unesco, la contrapposizione tra città vecchia e città nuova, quell’atmosfera particolare che solo nei suoi vicoli che sembrano un labirinto si può respirare. La città è molto pulita e nonostante l’affluenza turistica molto ordinata; i negozietti e i ristorantini della città alta sono deliziosi. Non perdetevi lo scatto all’hotel più fotografato al mondo, lo Chateau Frontenac; camminate costeggiando le mura della città e visitate la Citadelle, la città fortificata che domina tutta la regione, dove, prima di entrare, potrete assistere al cambio della guardia. Fate un salto a Place Royale, la piazza centrale della città bassa, passando dalla Basilica di Notre Dame de Quebec e, se volete un consiglio, camminate tanto! Ogni vicolo di questa città è un mondo da esplorare, dove moltissimi artisti di strada si esprimono al meglio; avrete modo di recuperare energie con una bella porzione di poutine!

 

Le Chateau Frontenac

Appena lasciata, a malincuore, Quebec, a circa 10 km verso nord vi consiglio una sosta alle Montmorency Falls, cascate d’acqua molto suggestive ad ingresso gratuito dove, dopo una bella camminata e una infinita scalinata potrete ammirare il panorama: considerate che l’altezza supera quella delle Niagara Falls!

L’ultima tappa del mio tour è stata anche il pezzo forte della vacanza ed è Tadoussac (cliccate qui per l’articolo completo), paese sul fiume San Lorenzo completamente immerso nella natura. A circa 4 ore di auto da Quebec la località è molto rinomata per l’attività di whale watching: da maggio a novembre le balene possono essere avvistate facilmente, anche vicino alla costa. La zona del fiordo del Saguenay è meravigliosa. Personalmente, ho preferito pernottare in uno dei graziosi bed and breakfast situati sulla strada 138, precisamente a Baie Saint Catherine: oltre ad avere un costo più contenuto, gli alloggi qui sembrano fuori dal tempo, immersi nel verde e nella natura. Da qui il traghetto /ponte vi condurrà a Taudossac. Oltre a fotografare il famoso hotel dai tetti rossi, l’attività principale qui è connessa al museo dei cetacei e alle escursioni per l’avvistamento delle balene. Potete scegliere tra escursioni in barca grande, oppure, quelle in gommone da 12/18 posti: consiglio vivamente questa seconda soluzione, perchè permette di vivere e sentire da vicino questi meravigliosi mammiferi, per poche decine di euro in più. L’escursione in gommone Zodiac costa circa 60 C$, ma vale il viaggio e i soldi spesi! Consiglio la prenotazione, ulteriori informazioni su questa esperienza unica al link http://www.otisexcursions.com/en/our_zodiacs.php oppure al https://www.croisieresaml.com/.

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