L’articolo forse più atteso è sempre quello dell’itinerario di viaggio e quindi, anche per il Giappone, riassumiamo per punti le tappe principali del nostro giro estivo, con tanto di indicazioni che possono tornare molto utili. Per tutto quel che concerne l’organizzazione del viaggio e della “prima volta in Giappone” rimandiamo al nostro articolo dedicato. Come sempre proponiamo la nostra tabella di marcia, adattabile ad un periodo compreso tra i 15 e i 20 giorni, a seconda delle necessità e dei diversi periodi di permanenza.

Dal giorno 1 al giorno 4: Tokyo. Per la visita della città abbiamo già detto tutto qui, quindi c’è poco da aggiungere! La capitale è un’ottima base anche per le escursioni giornaliere o gite in località vicine (distanti al massimo un paio d’ore in treno), dove magari trovare sistemazioni o “spostare” tutti i bagagli e rifare check-in/check-out è più difficoltoso.
Le più famose sono certamente Nikko, Kawaguchiko e Kamakura. Noi abbiamo scelto (e quindi vi parleremo) delle prime due soltanto.
Giorno 5: escursione in giornata a Nikko, partendo da Tokyo. Una piccola città che spesso viene ricordata come “quella con il ponte rosso”, sua attrazione turistica di punta (il ponte Shinkyo, tramite il quale si accede all’area dei santuari). Il rosso acceso della struttura e i tori che ne segnano i confini creano un bellissimo contrasto con il verde circostante nella stagione primaverile ed estiva. Il percorso che conduce al Tosho-gu è in salita, ma vale la pena affrontarlo: le pagode e tutti gli edifici nel complesso sono magnifici. 
Giorno 6: monte Fuji. Con lo Shinkansen partendo da Shinjuku Station si arriva a Kawaguchiko, villaggio che si affaccia sul lago Kawaguchi, circondato da alberghi con vista, una passerella pedonale e ciclabile. Tutto molto turistico, ma la delusione sta dietro l’angolo: non solo le nuvole basse rendono impossibile la vista del monte Fuji, ma quando anche lui decide di mostrarsi, manca di quell’iconica punta innevata che lo rende facilmente riconoscibile. Per noi è stata decisamente una giornata no!

Giorno 7/8 con pernottamento (un giorno e mezzo): Kanazawa. Al di là del bellissimo mercato di Omicho, dove raccomandiamo di assaggiare le polpettine di gambero fritto, questa cittadina ci è piaciuta moltissimo per i suoi giardini in tipico stile giapponese. Il parco Kenroku-en, considerato uno dei più belli di tutto il paese, è il centro attorno al quale ruotano tutti i siti storici più importanti. Perfetta per abbinare la visita frenetica del turista a momenti di relax in mezzo alle aree verdi. Se siete amanti delle ceramiche, questo è il posto che fa per voi: è Kanazawa la capitale delle ceramiche decorate per eccellenza e le botteghe soddisferanno anche i gusti più sofisticati. Non dimenticate di fare due passi nell’antico quartiere di Nishi Chaya, per poter vedere ancora qualche edificio tradizionale giapponese in legno, per lo più adibito a sala da the o pasticceria.

Giorni 8/12: Kyoto. 4 giorni pieni vanno dedicati alla città del Giappone che rapisce tutti per la sua bellezza e la coesistenza di stile moderno e antico. Passeggiando per le sue vie ci si immerge davvero nella cultura e nel modo di pensare di questo bellissimo paese. Non solo shopping (quartiere di Teramachi-Dori), o mercati (Nishiki su tutti), ma anche aree verdi e strade frequentate tutt’oggi dalle gheishe (Giòn). Per cena ci siamo immersi più volte nelle viuzze di Pontocho, con tanto di imbarazzo della scelta del locale in cui fermarci! Visto che siamo amanti degli itinerari a piedi, cosa che in queste città dalle distanze siderali è difficile da organizzare, vi consigliamo la passeggiata di Higashiyama: questa camminata vi porterà dal Kiyomizu-dera fino allo Shore-in. 

Giorno 13: Nara. Ci si arriva con la JR line direttamente da Kyoto. Una passeggiata al parco con cervi e caprioli, ormai abituati al traffico di persone, è d’obbligo. Un parco istituito nel 1880 in cui la natura convive con santuari, musei e installazioni temporanee. Una giornata del vostro itinerario va sicuramente spesa per questa visita.
Si può tranquillamente fare come escursione in giornata da Kyoto, ma se volete un suggerimento e vi interessa l’esperienza del ryokan, vi consigliamo di cercarlo qui, a prezzi decisamente più abbordabili di quelli di Kyoto. Noi abbiamo optato per questa soluzione e siamo rimasti molto soddisfatti, potendo godere appieno della visita al parco, senza vincoli di orari per il rientro a Kyoto.
Giorno 14: Koyasan. L’esperienza di dormire in un antico monastero buddhista e partecipare alla vita monastica come pellegrini ci è sfuggita a causa del tifone improvviso, che ha rovinato parte dei nostri piani. Vale come proposta per la prossima visita!
Giorno 15/16 con pernottamento: Osaka. Una cittadina che ci ha decisamente sorpresi! Il Castello di Osaka, seppur ricostruito recentemente, merita una visita, così come vale la pena fare una passeggiata serale a Dotonbori. E’ questo il posto giusto per assaggiare le famose polpettine di polpo e il pancake a forma di 10 cent ripieno di formaggio.
Giorno 17/18 : Hiroshima. Sebbene la visita di questa città non sia emotivamente facile, vale sicuramente la pena fermarsi. Tappe obbligate il parco e il museo della Pace, passando per la Cupola della Industrial Promotion Hall, uno scheletro di ferro diventato patrimonio UNESCO. Le immagini del “prima” e la vista del “dopo” sono la testimonianza tangibile di quel 6 agosto 1945, difficilmente cancellabile dalla memoria. Tanti e tutti molto toccanti i memoriali presenti nel parco. Per la sera cena e passeggiata nella galleria di Hon-dori mostrano l’altra faccia della città. Assaggiate qui la variante locale dell’okonomiyaki (omelette a base di noodles fritti e cavolo).
 
Miyajima: approfittando del pernottamento a Hiroshima, una giornata per l’escursione a Miyajima va considerata. Situata nella baia di Hiroshima, questo isolotto è raggiungibile con una combinazione di treno e battello. Ospita diversi templi e santuari, ma certamente il suo segno distintivo è il gigantesco Tori rosso di Itsukushima che sembra galleggiare, oscillando tra bassa ed alta marea.  Molto interessante assistere alla differenza del livello dell’acqua tra il momento in cui raggiungete l’isola e quello in cui ve ne andate. 
 
Giorno 19: Fukuoka. E’ stata una sosta “obbligata” del nostro viaggio, dal momento che il nostro volo di rientro partiva proprio da lì. Ne abbiamo approfittato per visitarla e siamo rimasti davvero colpiti dalla zona lungo il fiume Naka, dove tra bancarelle di street food, musica dal vivo e locali tipici, si respira l’aria di una città giovane e dinamica. Attenzione a questo dettaglio: difficilmente troverete indicato il nome di Fukuoka, poiché la popolazione preferisce chiamarla con l’antico nome di Hakata e la stazione centrale, riportata su ogni mappa, si chiama Hakata Station, occhio a non sbagliare fermata!
 
 

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